L’omicidio del giornalista Mino Pecorelli diventa un film

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A 41 anni dal tragico delitto la storia di Mino Pecorelli, il giornalista ucciso a Roma la sera del 20 marzo del 1979 con quattro colpi di pistola diventa un film, prodotto dalla Cosmo Production Eu di Elide Melli,  ha deciso di ricostruire gli ultimi anni di vita del direttore di Op.  La Cosmo Production Eu ha spesso percorso la strada del grande racconto biografico affidandolo, nella fase di realizzazione, alle cure di importanti sceneggiatori, registi e attori.

Le indagini sull’omicidio irrisolto del giornalista sono state riaperte nel febbraio del 2019 dopo l’inchiesta giornalistica di Raffaella Fanelli che la Cosmo Production Eu si ripropone di ripercorrere in un film dove saranno raccontate la vita e la morte di Mino Pecorelli.

Tra i film prodotti per il cinema vanno in particolare ricordati, tra gli altri: “VALLANZASCA-GLI ANGELI DEL MALE”, diretto da Michele Placido “MARADONA-LA MANO DE DIOS”, diretto da Marco Risi.  Per la televisione ha realizzato diverse miniserie tra cui “ERAVAMO SOLO MILLE”, diretta da Stefano Reali, dedicata alla spedizione garibaldina e “VOLARE-LA GRANDE STORIA DI DOMENICO MODUGNO”, miniserie sceneggiata da Rulli e Petraglia e diretta da Riccardo Milani ottiene uno dei più lusinghieri indici d’ascolto di tutti i tempi. Il TV movie appena andato in onda su RAI1, “RITA LEVI MONTALCINI” di Alberto Negrin sulla vita della grande scienziata italiana premio Nobel per la medicina nel 1986, conferma la linea di ideazione ispirata alle biografie.

Raffaella Fanelli, giornalista, da anni svolge un lavoro d’inchiesta il cui obiettivo è raccontare i tanti misteri e le troppe ombre della nostra storia recente. Ha realizzato interviste a Salvatore Riina, Angelo Provenzano, Vincenzo Vinciguerra, Valerio Fioravanti, personaggi le cui testimonianze possono aiutarci a comprendere alcuni aspetti inconfessabili del potere e della storia italiana.

Ha collaborato con il settimanale «Oggi», «Sette», «Repubblica», «Panorama», «Visto», «Tu Style», «Stop», «Gente». Ha lavorato in televisione, prima a Verissimo e a Quarto Grado, poi a Chi l’ha visto? Nel 1990 ha vinto la prima edizione del Premio Smau, nel 1997 la prestigiosa Penna d’Oro per la cronaca, nel 2014 il Premio “Genio della donna” assegnato dall’UCSI, Unione Cattolica Stampa Italiana, e nel 2018 il Premio Internazionale al Giornalismo d’Inchiesta “Javier Valdez”. Con Aliberti ha pubblicato nel 2011 Al di là di ogni ragionevole dubbio, il delitto di Via Poma; con EdizioniANordest, nel 2013 Intervista a Cosa Nostra; e nel 2018, per Chiarelettere, La verità del Freddo, il libro-intervista a Maurizio Abbatino, il boss fondatore della Banda della Magliana.

Ancora una volta  il cinema si fa portavoce di grandi storie da raccontare,  che oltre a suscitare forti emozioni si arroghino il compito di scuotere le coscienze delle menti illuminate e si dia inizio al cambiamento, quello vero.

 

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