Sotto il diluvio: intrighi e corruzione nel nuovo romanzo di Giulio Natali

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“Il mondo si divide in buoni e cattivi, le sfumature non sono contemplate”.
Bastano poche righe  a far entrare il lettore nell’atmosfera dormiente di Colle Filippo, un paesino delle Marche dove tutto quello che succede è già stato programmato in ogni più piccolo particolare dalla classe politica della città. Ed è proprio Colle Filippo a fare da scenario al nuovo  romanzo di Giulio Natali dal titolo Sotto  il diluvio pubblicato da Castelvecchi Editore.
Tutto inizia quando Oreste De Ritis, da trent’anni sindaco di Colle Filippo muore inaspettatamente. La città è smarrita, l’uomo appena scomparso ha disabituato la gente a pensare, ricevendo in cambio il consenso necessario a mantenere il potere per tanto tempo.
Urgono nuove elezioni. Tre candidati agguerriti si sfidano per prendere il suo posto. Una società che si evolve e crea un divario sempre più ampio tra chi comanda e chi obbedisce, e i cittadini di Colle Filippo, perennemente abituati a tirare a campare senza il reale desiderio di cambiare le cose.
Sullo sfondo di una città marchigiana, quasi inesistente sulla mappa geografica, si staglia una storia fatta di intrighi e corruzione accentuata dal ritmo sonnolento della narrazione. Una narrazione che di pagina in pagina pone l’accento sull’apatia dei personaggi.
Dal taglio corale in questo romanzo non esiste alcun protagonista principale ma è piuttosto la storia di una società che fa di tutto per affrancarsi dal passato ma ne resta drammaticamente schiacciata.
Ancora una volta l’autore fotografa con nitidezza la complessità della società che ogni giorno deve combattere con i propri fantasmi e le proprie debolezze.

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