Il docufilm di Barbara Cupisti approda su Rai1

Hotel Sarajevo, il film documentario diretto da Barbara Cupisti, sbarca sul piccolo schermo. L’appuntamento è per domenica 29 con uno speciale del TG1 e la proiezione del docufilm in seconda serata, sempre sulla stessa rete. La pellicola ripercorre alcune delle vicende cruciali del conflitto nella ex-Jugoslavia, soffermandosi sull’assedio di Sarajevo e la guerra in Bosnia-Erzegovina. Attraverso immagini e testimonianze si raccontano le ferite di una guerra avvenuta nel cuore dell’Europa, dove comunità che avevano fino ad allora convissuto si ritrovarono coinvolte, ora come vittime ora come carnefici, in crimini spietati.

A trent’anni dalla guerra nei Balcani e dall’assedio di Sarajevo, uno dei più lunghi della storia moderna, tre generazioni si raccontano: Boba, fixer di guerra, Zoran che aveva solo tredici anni. Entrambi ripercorrono la propria memoria per il trentennale dell’assedio di Sarajevo: Boba attraverso la sua mostra sull’Holiday Inn al Museo Storico di Sarajevo e l’impegno nell’Hotel History Foundation, con lo scopo di ricostruire la memoria storica degli hotel di guerra in varie parti del mondo; Zoran attraverso la ricerca per il suo fumetto.

Il legame tra l’Holiday Inn e Boba è profondo. Lì nasce anche la sua storia d’amore con il cronista francese Paul Marchand. Un amore che si è acceso nel mezzo delle bombe e che le ha permesso di sopravvivere alla guerra.

Il viaggio di Zoran svela le dinamiche degli equilibri etnici e confessionali contenuti negli accordi di Dayton, che rischiano di alimentare le divisioni piuttosto che aiutare a superarle.

Zoran e Boba incontrano, proprio all’Holiday Inn, la giovane executive manager Belmina Bajrović. Nel loro incontro si confrontano tre generazioni: quella di Boba che ci fa attraversare passato e presente, quella di Zoran, costretto a fuggire all’estero con un convoglio della Croce Rossa, che ci porta nell’attualità attraverso l’analisi della sua memoria personale e il suo fumetto, quella di Belmina, che non era ancora nata.

È Zoran a condurci nella sua storia e nei luoghi della sua vita. Da quel momento parte la ricerca e gli incontri per ricomporre il passato con il presente, la Storia con la vita quotidiana.

“La mia guerra è finita quando avevo diciassette anni. Ora che ne ho quarantatré, i colpi di mortaio li sento ancora. Arrivano da un altro paese che, come il mio, si sente parte d’Europa”.

Belmina che non era ancora nata. Un confronto nella memoria e nel trauma, per provare a superarlo.

L’hotel Holiday Inn di Sarajevo, “casa” di molti corrispondenti stranieri e troupe televisive ascolterà e unirà queste storie.

Le guerre si combattono da sempre per interessi politici e hanno come obiettivo principe il benessere del paese, ma chi ne paga le conseguenze è da sempre il popolo, vittima inerme di un crudele gioco di ruolo.

E allora quali benefici ha portato la guerra dei Balcani? Com’è cambiata la vita della popolazione? Le risposte a queste domande nel docufilm di Barbara Cupisti.

 

Maria Antonella Saia
Maria Antonella Saiahttps://www.icoloridellacultura.com
Maria Antonella Saia, laureata in Lettere moderne, specializzata in Scienze dell’Informazione Giornalistica. Iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Elenco Pubblicisti dal 2011 (Tessera N°141842) ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra le quali “il Normanno.com”, “laprovinciamessina.it”, “messinaoggi.it” e “ilcarrettinodelleidee.com” prima di dare il via alla testata giornalistica I colori della cultura.com. Si tratta di un magazine culturale, diversificato a vari livelli che spazia dai libri alla moda e agli spettacoli teatrali, dal cinema alla musica, dallo sport al benessere per concludere infine con uno spazio dedicato al mondo degli animali.

da leggere

Dello stesso autore

Maria Antonella Saia
Maria Antonella Saia, laureata in Lettere moderne, specializzata in Scienze dell’Informazione Giornalistica. Iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Elenco Pubblicisti dal 2011 (Tessera N°141842) ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra le quali “il Normanno.com”, “laprovinciamessina.it”, “messinaoggi.it” e “ilcarrettinodelleidee.com” prima di dare il via alla testata giornalistica I colori della cultura.com. Si tratta di un magazine culturale, diversificato a vari livelli che spazia dai libri alla moda e agli spettacoli teatrali, dal cinema alla musica, dallo sport al benessere per concludere infine con uno spazio dedicato al mondo degli animali.

Articoli correlati