Si rincorrono le emozioni alla Sala Futura del Teatro Stabile di Catania, che da venerdì 16 a domenica 18 ospiterà lo spettacolo dal titolo “Azzurro, stralci di vita”, tratto dall’ultima opera letteraria del giornalista Curzio Maltese.
Diretto da Carmen Giardina lo spettacolo è il racconto di una vita incredibile, travagliata e gioiosa di cui il giornalista, travolto da una malattia importante, ne ripercorre le tappe.
Un viaggio negli ultimi 60 anni del nostro Paese, in cui si ride e ci si emoziona al passo di uno stile che moltissimi lettori hanno imparato a conoscere e ad amare, una scrittura che si sposa in maniera naturale con la musica del pianista Nicola Piovani, resa sul palcoscenico da Sergio Colicchio.
A partire dalla Roma allo stadio con un padre mancato troppo presto e convinto socialista prende il via un viaggio in Calabria con la 500, il macinino che era “la Nina, la Pinta e la Santa Maria” di un’intera generazione; e poi ecco la fine dell’innocenza, il 12 dicembre 1969, con la bomba che scoppia a piazza Fontana.
Come è stato essere bambino nell’Italia del boom, un Paese ancora ingenuo, rivolto al futuro, dove “persino i poveri potevano essere felici”. Il sabato alla Rinascente, con la mamma commessa, nel profumo di Mariangela Melato, i foulard di Carla Fracci, le vetrine di Giorgio Armani.
La lotta di classe al parco Lambro, il liceo negli anni di piombo. E le fragorose risate degli anni ’70, con Beppe Viola, Dario Fo, i comici del Derby: “ridevamo come pazzi e poi con un pensoso e penoso senso di colpa passavamo alle cose serie, la politica, il giornalismo, le culture ufficiali. Pensa che scemi.”
E così avanti con l’eleganza di Torino, appena assunto alla Stampa, Mani Pulite, la discesa in campo di Berlusconi e la bellezza dirompente della città eterna alla Repubblica, dove l’attendevano la politica, lo sport, il cinema, il teatro e gli incontri della vita con Vincenzo Cerami, Nicola Piovani, Roman Polanski.
A dare corpo e spessore alla storia il poliedrico Antonio Catania, un attore che saprà emozionare il pubblico sin dalle primissime battute, donandogli una pièce piena di emozioni indescrivibili.