Fervono gli ultimi preparativi al Teatro Stabile di Catania che domani ospiterà la pièce dal titolo “Sogno di un valzer” di Vitaliano Brancati, diretto da Cinzia Maccagnano.
In programma fino a domenica 16, lo spettacolo mette in scena il breve romanzo del 1938, nel quale Brancati affronta con ironia il tema dell’inadeguatezza del vivere rispetto ai grandi ideali.
Nelle sue pagine è vivo l’affresco di una Sicilia affascinante, contraddittoria, all’interno di una vicenda fatta di inciampi e piccoli colpi di scena che ritardano l’avverarsi di questo valzer, in modo via via sempre più surreale fino a precipitare nell’irreparabile.
Nelle note di regia si legge “Sogno e Valzer sono le nostre due parole. Il Sogno indica il desiderio ma anche l’insondabile, aspira all’alto e si radica nel profondo dell’anima. Il Valzer è uno slancio vitale ma con i suoi giri produce una vertigine, fa girare la testa, fino a perderla.
Ecco, le pagine di Brancati e il nostro tentativo di messinscena sono questo: una vertigine che porta fuori e una spirale che risucchia dentro. Lo spettacolo segue l’andamento del romanzo, che parte da un tema: il bisogno di fuggire dall’infelicità.
L’infelicità, camuffata dall’abitudine, appare più evidente in una piccola cittadina di in provincia. Brancati racconta il micro-mondo di una provincia che è, in fondo, paradigma di tutta la società. In Nissa potremmo rivedere città che conosciamo, persone che abbiamo incontrato, ma non è importante, perché qui, Nissa, rappresenta tutto il possibile provincialismo che alberga in noi. Provincia come regno del buon costume, luogo dove essere stimabili vuole dire essere prevedibili e attenersi a ‘regole’, dove la cultura è riconducibile a un becero nozionismo che non serve a comprendere il mondo ma ad ammazzare il tempo conversando. In questo contesto ogni stravaganza, ogni atto di purezza è una infrazione”.
E ancora “Tutti gli stimoli provenienti dall’esterno che vorrebbero condurre i protagonisti a una conoscenza profonda dell’uomo – tutti inesorabilmente manipolati e travisati nella smania di «evadere, trasfigurarsi, diventare altri» – diventano “incidenti” che ritardano la festa da ballo fino all’irreparabile. Sogno di un valzer è una commedia, se possiamo dire che la vita è comica; è un dramma se vogliamo dire che la vita è drammatica. E il Teatro ha la capacità e la potenza di sintetizzare gli opposti contenuti nella vita”.
Sul palco, a dare vita a quest’immensa storia un grandioso cast composto da Giovanni Carta, Rita Fuoco Salonia, Giorgia Boscarino, Federico Fiorenza e Marta Cirello.
Questa nuova produzione del Teatro Stabile di Catania è il primo di tre spettacoli che vedranno protagonisti, sempre alla Sala Futura, i testi del grande scrittore siciliano: seguiranno, infatti, dal 15 al 18 aprile “Don Giovanni involontario” (adattamento e regia Angelo Tosto) e “In cerca di un sì” (regia di Nicola Alberto Orofino), dal 29 maggio al 1° giugno.