L’inclusione al centro de Il Cercasuoni da oggi su RaiYoYo e RaiPlay

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È tutto pronto. Questo pomeriggio a partire dalle ore 16.00, andrà in onda, in prima tv assoluta su Rai Yoyo e in boxset con tutti gli episodi su RaiPlay, “Il Cercasuoni”, la straordinaria serie animata prescolare con protagonista un bambino parzialmente sordo piccolo appassionato dei suoni e della natura.

Una serie inclusiva, rivolta a tutti i bambini e alle loro famiglie, che rivoluziona l’animazione per gli innovativi standard tecnici, audio e video, combinando per la prima volta in una serie italiana i pupazzi in stop motion e le riprese della natura dal vivo.

La serie raccontata la grande passione del piccolo “Cercasuoni” che ogni giorno, con l’aiuto dei suoi apparecchi acustici, insieme alla sua amica talpa di nome Mole si mette alla ricerca di nuovi suoni e rumori della natura: dal ronzio dell’ape al rombo del tuono, dallo scrosciare della pioggia al crepitio del fuoco. Suoni che colleziona con il suo registratore per poi mixarli fra loro e modificarli creando nuove composizioni musicali.

Un viaggio reso ancora più coinvolgente dal racconto fuori campo di Carolina Crescentini che accompagna con passione e naturalezza i piccoli spettatori aiutandoli a comprendere i pensieri, i gesti, le emozioni del piccolo Cercasuoni in modo da entrare ancora più in empatia e sintonia con lui.

Già in onda nel Regno Unito su ITV con  Keira Knightley  nel ruolo di narratrice, “Il Cercasuoni   si propone di parlare a tutti i bambini in età prescolare, ipoacusici e non, favorendo una visione inclusiva, positiva e valoriale e non abilista o retorica dell’ipoacusia, e si avvale  della supervisione scientifica di consulenti di audiologia, come il Dr. Edward Killan, Professore Associato alla facoltà di Medicina dell’Università di Leeds, e l’appoggio della British Society of Audiology.

Grazie agli elevati standard tecnici, il progetto offre un’esperienza immersiva audiovisiva unica, permettendo di familiarizzare con la percezione del protagonista, con la sua sordità e i suoi apparecchi acustici e radio, stimolando la consapevolezza, la creatività e la curiosità nella giovane audience, oltre a sensibilizzarla sul tema della tutela ambientale.

Il suono, insieme alla bellezza delle immagini, è infatti l’elemento chiave della serie.

In egual modo innovativa è anche la scelta della tecnica di animazione, che, grazie a un complesso lavoro di compositing realizzato dallo studio torinese Enanimation, unisce riprese in live action realizzate in North Devon e Cornovaglia per le azioni in esterno e la puppet animation, curata dal pluripremiato studio di Manchester Mackinnon & Saunders, già all’opera con Tim Burton

Mai come oggi le serie animate riescono ad abbracciare temi molto differenti fra loro utilizzando di volta in volta linguaggi e tecniche specifiche, mostrando una adattabilità e una capacità di storytelling che nulla hanno da invidiare ad altri generi dell’audiovisivo – dichiara Federica Maggio, CEO e co-founder di Enanimation. “Anzi, la grande creatività che riescono a esprimere, insieme all’uso delle tecnologie più all’avanguardia, sono un plus perché possano essere distribuite ed apprezzate in tutto il mondo. Il Cercasuoni’, prima co-produzione con il Regno Unito, segna un momento importante per una realtà indipendente come la nostra per gli elevati standard espressi da un team straordinario che ha saputo lavorare in piena sinergia; per questo, ringrazio tutti i talent che hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto, nato per rivolgersi a tutti, nella massima inclusività”.

Mi è piaciuto moltissimo raccontare le avventure di Cercasuoni e della sua amica Mole combinaguai – afferma Carolina Crescentini. “È raccontato tutto in modo infinitamente tenero, stimolante e inclusivo. Un viaggio straordinario e immersivo nei suoni della natura e della città. Ho un bellissimo ricordo dei cartoni animati che seguivo da bambina, spero che anche questo bellissimo progetto resti nella memoria dei più piccoli e che ci possa essere una seconda stagione”.

Mai come in questo momento storico l’inclusione è stata così importante sviluppare una empatia con i soggetti più fragili e non lasciarli più in disparte.

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