80°Mostra del Cinema Internazionale di Venezia. L’Anac in difesa del diritto d’autore

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In questi giorni a Venezia si sta svolgendo l’ottantesima edizione della Mostra Internazionale di Cinema. Ma il cinema, inteso come proiezione cinematografica, è composto di molte fasi per arrivare alla sua realizzazione finale, realizzazione che non esisterebbe senza gli autori.

E  così domenica alle ore 14.00,presso l’Italian Pavilion – Hotel Excelsior,  avrà luogo, sul palco del Lido di Venezia l’incontro dal titolo Dichiarazione dei cineasti – Atto II voluto dall’ANAC per rimarcare il ruolo dell’autore nel processo di creazione e realizzazione dell’opera dando piena solidarietà ai  loro colleghi americani.

All’evento prenderanno parte le associazioni italiane e francesi degli autori ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), 100autoriWGI (Writers Guild Italia), SRF (Société des realisatrices et réalisateurs de films) e ARP (Auteurs Realisateurs Producteurs) unite per la prima volta per ribadire univocamente il ruolo dell’autore nel processo di creazione e realizzazione dell’opera. Interverranno, tra gli altri, anche Marine Francen (Francia), Radu Mihăileanu (Francia), Nawja Najjar (Palestina), Giacomo Durzi e Giorgio Glaviano (Italia), moderati da Francesco Ranieri Martinotti (Italia). Saranno proiettati i videomessaggi di Marco Bellocchio, Cédric Klapisch Howard A. Rodman (WGA).

A maggio, i cineasti francesi hanno pubblicato la Déclaration des Cinéastes che rivendica il diritto alla piena paternità delle opere; l’ equa redistribuzione dei proventi e l’immediata regolamentazione dell’I.A. L’incontro di Venezia mira a proseguire il dibattito iniziato al Festival di Cannes con i colleghi di tutto il mondo, che dopo essere ritornati nei loro Paesi hanno convinto le loro organizzazioni a sottoscrivere la Déclaration, a lottare per l’affermazione dei principi in essa contenuti, sostenendo anche gli sceneggiatori, i registi e gli attori che scioperano negli Stati Uniti per le stesse rivendicazioni. “Dobbiamo impedire che la creatività e l’esperienza di chi fa questo lavoro sia sostituita dai modelli matematici e che i pochi players che controllano la produzione mondiale cancellino i diritti morali degli autori e impongano condizioni economiche inaccettabili e insostenibili. Una resistenza quella degli autori che non può essere affrontata soltanto in ambito nazionale, ma necessita di un respiro internazionale e un’alleanza strategica con i “veri” produttori indipendenti.”, afferma Francesco Ranieri Martinotti (presidente ANAC e moderatore dell’incontro).

“La nostra battaglia non riguarda solo la difesa del cinema o della cultura. È una battaglia sociale e di civiltà, un momento cruciale della nostra storia. Il nostro ruolo è quello di offrire ai cittadini punti di vista liberi e molto diversi sul mondo, non opere standardizzate, che presto saranno create dall’IA, restringendo la nostra capacità di comprendere un mondo complesso. L’IA come strumento al servizio dell’uomo, sì, ma l’IA come padrone dell’uomo, no, e padrone del pensiero, mai!”, dichiara Radu Mihaileanu (Vicepresidente dell’ARP). “Dopo anni di crescita euforica delle produzioni di film e serie tv, soprattutto per volontà degli streamers, stiamo attraversando un particolare momento di decrescita. Una crisi evidente dell’industria audiovisiva che forse per la prima volta trascina con sé rilevanti temi riguardanti non solo gli asset economici per noi autori ma che investono la libertà e la nostra creatività, messe a rischio dall’ingerenza eccessiva di certe dinamiche produttive, dall’assenza di diritti e per ultimo da temibili utilizzi non regolamentati dell’IA. Serve ripensare il modello produttivo e distributivo, migliorare le condizioni di un sistema che ci renda felici e soddisfatti, lottando affinché gli autori diventino anche in Europa centrali nel processo creativo e industriale.”, così si esprime Giacomo Durzi (100autori e Vicepresidente Giornate degli Autori).

Una battaglia questa che deve essere portata per proteggere non soltanto l’industria cinematografica ma l’intero panorama culturale.

 

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