Il pianista Angelo Nasuto apre la serata al Vineyard Music Festival

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È tutto pronto, a Pedara, per una nuova serata targata Vineyard Music Festival. Lasciarsi contaminare dall’arte, dalla poesia e dalla musica. È questa la mission della kermesse, mission condivisa anche da Angelo Nasuto, ospite d’onore che stasera, alle ore 20.00, si esibirà dinanzi al suo pubblico, portando avanti scegliendo un programma in cui s’indagano i diversi codici linguistici.

Vincitore di innumerevoli concorsi internazionali, Nasuto aprirà la serata organizzata dalla Nova Academia Musica Aetnensis insieme all’azienda vitivinicola Mondifeso (via Tarderia, 121 a Pedara) con la Sonata Hob XVI:52 in Mi bemolle maggiore di Franz Joseph Haydn. Scritta nel 1794 durante il secondo soggiorno londinese del musicista, la Sonata in tre movimenti: Allegro, Adagio e Finale. Presto, porta la dedica alla pianista Therese Jansen Bartolozzi.

Autore di musiche da camera, noto soprattutto oltreoceano, lo statunitense Liebermann caratterizza la sua arte per uno stile lineare che attinge a elementi distintivi e armonici del nostro tempo, pur mantenendo un legame con il passato. «Ascoltando la sua musica – ribadisce il pianista – sembra infatti di sentire il filone compositivo di Šostakóvič, Poulenc, Prokofiev, naturalmente modernizzato».

I Quadri di un’esposizione, che andranno a chiudere l’evento, sono invece una serie di quattordici brani, ispirati alla mostra di acquarelli e disegni del pittore Victor Hartmann. Nel 1874 Musorgskij compose, per l’appunto, quest’opera per pianoforte allo scopo di ricordare l’amico prematuramente scomparso l’anno prima. Ognuno dei motivi porta il titolo originale della tela che racconta, preceduto da un’introduzione, la Promenade, che ritroviamo spesso fra un episodio e l’altro con variazioni di tonalità e mutamenti di colore armonico. «Questa passeggiata all’interno del museo – osserva – è un vero e proprio percorso emotivo che risente delle vibrazioni e dei sentimenti che ogni quadro suscita nel visitatore ma è anche un modo per concretizzare l’esecuzione dell’opera. A differenza dell’arte pittorica, l’unico modo per far vivere veramente la musica è suonandola. Il suono è sostanzialmente immateriale, per questo l’esecuzione richiede sempre grande responsabilità, dal momento che mette in correlazione il pensiero del compositore, l’interpretazione del pianista e la fruizione del pubblico. Solo se questi tre elementi sono in equilibrio si riesce a varcare la profondità dell’animo umano».

Questa le premesse di una serata che si annuncia densa di grandi emozioni, emozioni che solo la grande musica è in grado di suscitare.

 

 

 

 

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