Porfirio Rubirosa presenta il videoclip A tua immagine e somiglianza

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Da domani, 11 novembre, sarà disponibile in tutte le piattaforme digitali  il nuovo singolo di Porfirio Rubirosa dal titolo A tua immagine e somiglianza, composto in collaborazione con il rapper Herman Medrano, coautore del brano.

La première del videoclip della canzone è prevista,  alle ore 11.00 di domani, sul canale YouTube del cantautore veneto. La ricorrenza del numero 11 non è casuale poiché, in termini esoterici, simboleggia il radicale cambiamento associato a una grande forza.
Il singolo, estratto dall’album Breviario di teologia dadaista, è una vera e propria piccola opera rock/rap della durata di quasi otto minuti che può essere inoltre definita una suite.
Il brano si compone di tre parti: la prima è ispirata alla psichedelia anni Settanta, la seconda al pop elettronico anni Ottanta, e l’ultima al rap anni Novanta del secolo scorso. La canzone esplora le ragioni che hanno condotto l’essere umano a sostituire la religione dello spirito con quella odierna e attualissima del corpo, in una pericolosa e arida deriva epicurea, con tutte le conseguenze che ciò può comportare.

Musica e parole ripercorrono l’evoluzione della società, sfociando in un rap di 11 terzine, che attraverso la voce di Herman Medrano conducono verso il ‘finale-omaggio’ a Giorgio Gaber e alla sua Io se fossi Dio.

Porfirio Rubirosa prosegue quindi con questo pezzo il percorso di analisi della società contemporanea attraverso la sua consueta cifra stilistica e, più in generale, uno sguardo personale sulla società.

L’artista veneto è accompagnato, ancora una volta, dalla sua storica band: Il Drugo Arcureo al basso, Pastafarian Andyman alla chitarra, IndiAnanas Jones alle percussioni e KrugerPritz alla performing art.

Il videoclip del singolo A tua immagine e somiglianza di Porfirio Rubirosa, visibile al link https://youtu.be/lNzaj4DnTkc, è  stato realizzato dall’artista Dagon Lorai il quale è riuscito a proporre un connubio perfetto tra ardite associazioni di immagini e le parole della canzone, proponendo in tal modo allo spettatore molteplici chiavi di lettura.

Breviario di teologia dadaista è il quarto album di Porfirio Rubirosa. Si tratta di un concept, una sorta di riscrittura in chiave dadaista della Bibbia, nella quale, attraverso dodici brani, si racconta la storia dell’uomo e del suo progressivo annullamento consumistico. È il diario dell’uomo contemporaneo, delle sue paure, delle sue debolezze, della sua autoindulgenza e, soprattutto, della sua autoassoluzione sbrigativa. Dalla Genesi all’Apocalisse, viene quindi narrato un viaggio biblico di creazione e distruzione che tuttavia si chiude con una speranza di redenzione, da ricercare verosimilmente in un nuovo approccio spiritocentrico. Parallelamente si compie anche un viaggio di scoperta musicale tramite l’utilizzo di strumenti solitamente inusuali come il charango, il sitar, l’harmonium, l’ukulele, la fisarmonica, il violino e di un’intera brass band.

Queste le premesse di un singolo ricco di atmosfere diverse ma complementari che lo arricchiscono rendendolo unico e ricco di significato.

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