Riaprono i set cinematografici, ma blindati

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“Tornare sul set è la prima cosa che vogliamo fare. Dobbiamo mettere in sicurezza le condizioni per farlo: l’organizzazione dei nostri set è un sistema complesso, ma abbiamo le capacità, produttive e professionali, di adattarci, magari modificando alcune pratiche”, dice Francesca Cima in un’intervista all’ANSA. La presidente dei produttori Anica aggiunge: “Tutti chiedono sicurezze, e noi a nostra volta – spiega riferendosi all’intero sistema produttivo di un set che va dai tecnici agli attori – le chiediamo e le vogliamo offrire alle persone che lavorano con noi, in primo luogo dal punto di vista della salute, ma immediatamente dopo quella di poter lavorare e ritornare a produrre e distribuire reddito, dando il nostro importante contributo alla ripartenza collettiva di tutto il paese. Sappiamo che l’incertezza è una cifra di questo periodo, ma non vogliamo stare fermi”.

La Regione Lazio ha annunciato oggi che da domani 4 maggio si potrà tornare al lavoro sul set, nonostante non si possa essere certi di quali produzioni torneranno attive.

“La ripresa – spiega Cima – dovrà essere il frutto di uno sforzo collettivo per il bene di tutta la filiera, inclusi i servizi media, che devono alimentare palinsesti e cataloghi con nuovo prodotto. Oltre ai posti di lavoro, questo settore produce contenuti molto richiesti e di grande importanza per il benessere delle persone e, in ultima analisi, anche per sostenere la produttività del Paese, la capacità di generare reddito e quindi di aumentare consumi e gettito”. La presidente dei produttori Anica parla di ripresa “magari a giugno, con la conclusione delle opere che erano già sul set e che sono state interrotte in fase di lavorazione. Nel frattempo abbiamo lavorato in remoto, allo sviluppo creativo delle nuove opere, insieme agli autori. Appena possibile, anche prima di giugno, potrebbe partire la fase di preparazione, che ci consentirà di mettere a punto sul campo i protocolli stessi”.

Il protocollo sanitario  sarà  fondamentale per mettere in sicurezza lavoratori e artisti, “su questo stiamo collaborando, in accordo tra associazioni di produttori (Anica, Apa e Ape), con i sindacati i rappresentanti degli artisti e gli stessi attori. Fondamentale sarà il supporto finanziario necessario per poter ripartire, sia a copertura dei maggiori costi derivanti dallo stesso protocollo di sicurezza e dall’inevitabile allungamento dei tempi di lavorazione, sia attraverso forme di garanzia che scongiurino il default delle imprese nel caso estremo in cui ci fossero nuove interruzioni dovute al contagio. Gli investimenti nelle nuove opere dovranno avere certezza di sostegno, ma su questo il Ministero, sin dall’inizio dell’emergenza, ci è stato a fianco e ha garantito l’introduzione di risorse straordinarie per dare a questo settore produttivo – che coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori oggi fermi, (sostenuti, nell’emergenza, dagli ammortizzatori sociali messi in campo dal governo, ai quali tuttavia non tutti hanno accesso proprio per la atipicità di molte posizioni del nostro settore), la sicurezza per riprendere a lavorare”.

Hollywood ha lavorato su linee guida per la ripresa: potrebbero essere adottati anche dal sistema italiano? “I temi che stiamo affrontando in tutto il mondo sono i comportamenti e le misure sanitarie e di sicurezza da adottare ma le soluzioni dovranno adeguarsi alle norme nazionali – e regionali ove più restrittive – Data la forte interconnessione tra Stato, servizi media pubblici e privati, distributori, produttori indipendenti, l’Italia avrà certamente in comune le buone pratiche (le migliori) ma le declinerà sul proprio specifico. Ci aspettiamo un grande sforzo dal servizio pubblico, con cui è aperto un dialogo costante, perché è uno dei motori più potenti della ripresa. A questo scopo, un piano straordinario a sostegno dell’industria audiovisiva indipendente sarebbe la via più logica e concreta per accompagnare la difficile fase che ci aspetta”. Avere indicazioni chiare sugli strumenti di prevenzione e di tutela più avanzati e certificati, con un accesso semplice a tamponi, test sierologici per la sicurezza di tutti e risorse finanziarie straordinarie da destinare alla produzione cine-audiovisiva sia tramite fondi attivabili a livello nazionale, sia attraverso altri strumenti europei: con questi due parametri, “la produzione è pronta a ricominciare”.

Domani inizia la fase due, una fase che segna l’inizio di una rinascita, quella luce in fondo al tunnel che tutti aspettiamo da tempo, in primis il mondo dello spettacolo che ha visto  spegnersi la sua magia d’improvviso, senza poter farvi nulla per evitarlo.

 

 

 

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