Sto mentendo: un nuovo caso per Ilia Moncada

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Ilia Moncada è tornata. L’abbiamo conosciuta nel romanzo dal titolo Canto della Falena di Maria Elisa Aloisi, pubblicato da Mondadori, impegnata in un’indagine complessa, dove la verità è un concetto sfuggente.

La ritroviamo in Sto mentendo, sempre edito da Mondadori, impegnata ancora una volta a districare i nodi di un complicato caso in cui ogni verità sembra rinnegare la precedente.
Tutto ruota intorno al ritrovamento del corpo di Carlo Spadaro, un geriatra sul quale pendeva la più infamante delle accuse: aver abusato della figlia. Dell’omicidio viene imputato il suo datore di lavoro, Damiano Crisafulli, che con la vittima aveva avuto recenti e incendiate discussioni.
Nonostante l’accusa di omicidio  penda solo ed esclusivamente sulla testa di  Crisafulli sono molte le persone a cui la scomparsa di Spadaro avrebbe  recato  dei vantaggi, ma perché?

A differenza del Canto della Falena, Sto mentendo presenta una duplice chiave di  lettura.
Legal thriller per eccellenza Sto mentendo cattura l’attenzione del lettore  per i suoi risvolti psicologici.

In questo secondo caso non è soltanto Ilia ad uscire fuori dalle pagine per condurci nel suo mondo, ma tutti i personaggi, coprotagonisti di questa vicenda. Un mondo fatto di mezze verità, di verità alterate, di bugie bianche e di menzogne.

Inoltre, in questo secondo capitolo si delinea sempre di più la sfera affettiva di Ilia che, oggi più che mai, non è disposta a fare compromessi col suo cuore.

Lo stile della Aloisi, in questa seconda avventura di Ilia Moncada, è a metà strada tra una scrittura narrativa e quella rapida e concisa, elemento distintivo di una scrittura giornalistica capace di catturare il lettore sin dalle primissime battute.

Ogni personaggio è luce e ombre, ying e yang. Ed è solo quando si fanno delle scelte nell’uno o nell’altro senso che si compie il loro destino, così come il destino degli uomini.

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