Prosegue il viaggio all’interno della poesia con il progetto dal titolo “La parola nuda”, realizzato da Rete Latitudini e dal Dipartimento COSPECS – DAMS dell’Università di Messina, in collaborazione con il Museo regionale di Messina. L’iniziativa fa parte del più ampio cartellone di EPIC ‘23 Messina- Esperienze Performative di Impegno Civile, realizzato da Mana Chuma Teatro.
Protagonista questa sera, alle ore 20.30, sul palco del Museo Regionale di Messina Massimo Barilla che declamerà alcuni brani del suo “Ossa di crita”.
L’evento sarà impreziosito dalle musiche di Luigi Polimeni (piano, synth, theremin).
Il reading-spettacolo si sviluppa in un’atmosfera che va alle basi della nostra provenienza remota, ne riporta il significato più autentico e ci colloca in quella linea d’orizzonte che è il nostro esistere. Le parole infatti, in dialetto duro e aspro, dolce e amaro, sono inciampo e caduta, risalita e riscoperta di quello che siamo, di quello che eravamo, sostenute e accompagnate dai suoni articolati di strumenti arcaici. Divengono quasi ricordi al presente, passato dell’oggi, attraverso la voce del poeta e le mani del musicista, le parole sono cantate, sofferte, soffiate, estratte, offerte come dono per i nostri sensi.
Un invito alla conversazione, un incontro tra parole e musica. Una mescolanza fra poesie lette e cantate in un dialetto che trova le sue origini a Reggio Calabria ed è radicato in una sorta di migrazione linguistica che passa dalla Sicilia alla Calabria attraversando lo Stretto di Messina.
Queste le premesse di un viaggio nei meandri della propria anima, denso di emozioni.