Al via la XVII° edizione del Medfilm Festival

Le sale cinematografiche tornano al 100% della capienza e si riaccendono i riflettori. E in quest’atmosfera di rinnovata speranza ritorna  il MedFilm Festival, giunto alla XVII° edizione. Dal 5 al 14 novembre il Cinema Savoy, il Museo Macro, il Nuovo Cinema AquilaLa Casa delle Letterature e la Biblioteca Europea, ospiteranno un ricco programma che raccoglie il meglio del cinema del Mediterraneo. Dieci giorni di proiezioni, meeting professionali, masterclass nelle università, incontri con giovani autori e maestri del cinema, che si terranno anche sulla piattaforma MyMovies per portare ancora più lontano la vasta selezione di film.

Presieduto da Ginella Vocca e diretto da Giulio Casadei, il Concorso Ufficiale – Premio Amore & Psiche vede la partecipazione di 9 film. Una selezione che rimette al centro la relazione umana, l’incontro con l’altro e i legami che ci uniscono, a partire dal film d’apertura, Una storia d’amore e di desiderio della talentuosa regista tunisina Leyla Bouzid. Il film mette in scena la storia dell’incontro folgorante tra il timido Ahmed e l’esplosiva Farah. Il desiderio e la scoperta di sè sono raccontati anche dal libanese Death of Virgin, and the Sin of not Living di George Peter Barbari, film polifonico e introspettivo su quattro ragazzi pronti a perdere la verginità in un bordello, e da Amira dell’egiziano Mohamed Diab, che interroga la nozione di identità e appartenenza attraverso la storia di una diciassettenne palestinese e del suo rapporto con il padre rinchiuso in carcere fin dalla sua nascita. Il passaggio all’età adulta è la materia primaria del travolgente Casablanca Beats di Nabil Ayouch, che segue un gruppo di ragazzi in un centro culturale a Casablanca mentre cercano di affrancarsi dal peso delle tradizioni grazie alla cultura hip hop. Ai legami familiari e al concetto di memoria guardano invece On the Fence di Nesrine El-Zayat, viaggio intimo della regista dal Cairo al piccolo villaggio natale, Tema, nel nord dell’Egitto, Good Mother di Hafsia Herzi, cronaca quotidiana della vita di una cinquantenne di Marsiglia che lavora come donna delle pulizie e lotta per il figlio detenuto in carcere, e Mariner of the Mountains, nuova importante opera del regista brasiliano Karim Aïnouz, che qui propone un diario personale alla scoperta della terra natia del padre, l’Algeria. Un saggio antropologico di grande potenza visiva e una meditazione sulle conseguenze della colonizzazione. Sulla memoria e la sua fallacità si concentra lo sloveno Sanremo di Miroslav Mandic, che racconta di un anziano affetto da Alzheimer, ospite di una casa di riposo, che ogni giorno si innamora di una donna, e ogni sera se ne dimentica. Chiude idealmente il concorso, il grande ritorno del maestro del cinema turco Semih Kaplanoğlu, che in Commitment Hasan mette in scena i dilemmi morali e il senso di responsabilità di un contadino dell’entroterra turco.

Per il Concorso Cortometraggi – Premio Methexis e Premio Cervantes Roma, troviamo 24 film in competizione, provenienti da 19 Paesi dell’area Euro-Mediterranea. Tra i corti in gara, spiccano le anteprime italiane di Trumpets in the Sky di Rakan Mayasi (il regista palestinese dell’acclamato Bonboné), Ankebût di Ceylan Özgün Özçelik (la regista turca del thriller psicologico Inflame, passato al MedFilm 2017), Last Day of Sun di Kays Mejri (ricostruzione della storia vera di Naceur Damergi, il “mostro” di Nabeul), Apallou di Niko Avgoustidi (vincitore del Premio Methexis nel 2016 con Ummi) e gli spagnoli Farrucas di Ian de la Rosa e La caída del vencejo di Gonzalo Quincoces. Da Marocco e Slovenia, i due Paesi Ospiti d’onore, arrivano Le Départ di Saïd Hamich Benlarbi (il produttore di Much Loved di Nabil Ayouch e Volubilis di Faouzi Bensaïdi) e Jmar di Samy Sidali (con le musiche di Bergsonist), Sisters di Katarina Rešek (la filmmaker e video-artista nota come Kukla) e Otava della rivelazione Lana Bregar, regista classe 1998. L’Italia è in gara con Figlio santo di Aliosha Massine: la storia di Maria e Giuseppe ai giorni nostri, con Luca Massaro e Tea Falco.

Nel Fuori concorso spicca l’anteprima italiana di Ahed’s Knee di Nadav Lapid, che mette in scena la doppia battaglia, dal sapore autobiografico, che un regista israeliano si trova a combattere in un difficile momento della sua vita: una contro la morte della libertà nel suo Paese, l’altra contro il dolore provocatogli dalla morte di sua madre. Sempre Fuori concorso troviamo, in anteprima italiana, Eastwood di Alireza Rasoulinejad, commedia surreale su un regista alla ricerca del sosia di Clint Eastwood.

Ospiti d’onore saranno Marocco e Slovenia a cui,  verranno dedicate vetrine speciali per celebrare le vivaci cinematografie di due paesi a noi vicini e amici. L’omaggio al Marocco proporrà uno dei film più celebri di Faouzi Bensaïdi dal titolo Death for Sale, ed il documentario Before the Dying of the Light di Ali Essafi, imperdibile film, costruito con materiali d’archivio rarissimi, che riporta alla luce il Marocco degli anni ’70, un’epoca straordinaria di avanguardia artistica e impegno politico.

Per la Slovenia, focus tutto al femminile, con lungometraggi e cortometraggi, tra la riscoperta del recente passato e la messa in scena del presente. Tra le opere slovene in programma, l’emozionante Il segreto della miniera di Hanna Slak, candidato agli Oscar 2017, tratto dalla storia vera di un minatore e di una scoperta sconvolgente che riportò a galla i traumi della Guerra nei Balcani.

Film speciali si troveranno anche nella sezione Voci dal Carcere, che quest’anno ospiterà il lungometraggio Rebibbia Lockdown di Fabio Cavalli, documentario nato da un’idea della vice presidente della Luiss ed ex ministro della Giustizia Paola Severino che racconta l’esperienza vissuta da quattro studenti universitari della Luiss con un gruppo di detenuti del reparto di Alta Sicurezza del carcere di Rebibbia; e quattro tra mediometraggi e cortometraggi: Ciò che resta – appunti dalla polvere di Enrico Casale, Renato Bandoli, Stabat Mater di Giuseppe Tesi, Voliera di Vittoria Corallo e Buio di Giulio Maroncelli.

Queste le premesse di un’edizione ricca di incredibili emozioni.

Maria Antonella Saia
Maria Antonella Saiahttps://www.icoloridellacultura.com
Maria Antonella Saia, laureata in Lettere moderne, specializzata in Scienze dell’Informazione Giornalistica. Iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Elenco Pubblicisti dal 2011 (Tessera N°141842) ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra le quali “il Normanno.com”, “laprovinciamessina.it”, “messinaoggi.it” e “ilcarrettinodelleidee.com” prima di dare il via alla testata giornalistica I colori della cultura.com. Si tratta di un magazine culturale, diversificato a vari livelli che spazia dai libri alla moda e agli spettacoli teatrali, dal cinema alla musica, dallo sport al benessere per concludere infine con uno spazio dedicato al mondo degli animali.

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Maria Antonella Saia
Maria Antonella Saia, laureata in Lettere moderne, specializzata in Scienze dell’Informazione Giornalistica. Iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Elenco Pubblicisti dal 2011 (Tessera N°141842) ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra le quali “il Normanno.com”, “laprovinciamessina.it”, “messinaoggi.it” e “ilcarrettinodelleidee.com” prima di dare il via alla testata giornalistica I colori della cultura.com. Si tratta di un magazine culturale, diversificato a vari livelli che spazia dai libri alla moda e agli spettacoli teatrali, dal cinema alla musica, dallo sport al benessere per concludere infine con uno spazio dedicato al mondo degli animali.

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