Nicolosi: al Parco Anselmi torna la grande musica con il Quartetto Katanè

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Dopo la fortunata edizione del “Bellini d’oro 2021” che quest’anno ha premiato il baritono Leo Nucci, il tenore e direttore d’orchestra Placido Domingo e la giornalista Caterina Andò,  il Comune di Nicolosi prosegue la sua stagione estiva. A tal riguardo  lunedì, alle ore 21.00, il Parco Anselmi accoglierà nuovamente al suo interno la grande musica ospitando il concerto del Quartetto Katàne. Nato e cresciuto sotto la guida del Maestro Gaetano Adorno, il giovane ensemble d’archi composto dai violinisti Ricardo Urbina e Dario Militano, dalla violista Clelia Lavenia e dal violoncellista Giulio Nicolosi, suonerà nella cittadina ai piedi dell’Etna all’interno della stagione “Incontri d’arte” firmata da Anna Rita Fontana, presidente e direttore artistico SCAM.

Il programma della serata prevederà il Quartetto per archi n. 4, K 157 in Do maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart e il Quartetto per archi n. 14 in Re minore, D. 810 “Ver Tod und das Mädchen” (La morte e la fanciulla) di Franz Schubert.

Composti da un giovanissimo Mozart tra la fine del 1772 e il 1773, i Quartetti Milanesi, così soprannominati perché scritti nella città italiana, sono coevi alla stesura e alla rappresentazione dell’opera “Lucio Silla”. «Dal punto di vista del valore musicale e della tecnica di scrittura – spiegano i musicisti – il Quartetto K 157 in Do maggiore è certamente il più armonioso e bilanciato del ciclo. La vivacità presente nel primo gruppo tematico lascia ben presto spazio a un tono struggente che caratterizza l’Andante in Mi bemolle Maggiore, per ritornare poi nel rondò finale a due episodi». Di tenore diverso il Quartetto in Re minore di Franz Schubert, composto tra il marzo del 1824 e l’inizio del 1826; un capolavoro cameristico di alto pregio che si colloca al di sopra delle sua precedente produzione quartettistica. «L’intera partitura – evidenzia la formazione – è costruita a partire dal Lied «Der Tod und das Mädchen» («La morte e la fanciulla») D. 531, scritto su testo di Matthias Claudius nel 1817 e usato come base del secondo movimento. Si tratta di una scelta comune a molte opere della tarda produzione schubertiana indicativa della propensione al lirismo dell’autore. Il Lied in questione, come indica il titolo, canta il dialogo fra la Morte – simbolizzata dall’inesorabile ritmo dattilico – e una fanciulla. La tonalità e il ritmo sono elementi imprescindibili del quartetto: in minore il primo, si trova in tutti i movimenti mentre la cadenza dattilica si trasforma in frammenti ritmici simili e particolarmente incisivi. La coerenza e il rigore della partitura, e con essi la drammaticità incombente, sono dunque assicurati da un’unità ciclica». Come sempre la scelta ricade su un repertorio di alto profilo allo scopo di diffondere la musica colta europea arrivando a una platea variegata.

E allora lasciamoci avvolgere da quelle emozioni che solo la grande musica sa trasmettere.

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