Al via la II° edizione di Sicilia Mater. Omaggio a Dante nel primo incontro

0
615

Oggi  si celebra la Giornata internazionale del Libro e del Diritto  d’Autore e mai come in questo tempo si rende necessario il bisogno di ricordare il ruolo della cultura nella vita dell’uomo. Così,  nell’anno dedicato alle celebrazioni per  i 700 anni della morte di Dante Alighieri, anche Sicilia Mater partecipa al Maggio dei Libri promosso dal Centro per il Libro e la Lettura celebrando il Sommo Poeta e la sua intramontabile declinazione  dell’amore.

L’Amore è  uno dei temi cardine della produzione dantesca, in tre filoni ispirati ad alcuni dei più celebri versi: “Amor… ch’a nullo amato amar perdona“, “Amor… che ne la mente mi ragiona” e “Amor… che move il sole e l’altre stelle“. Amor… sottolinea la potenza e la centralità del sentimento, quello che alla fine vince sempre e che è il più autentico eroe dantesco, e richiama anche il profondo legame che si crea fra libri e lettori, fra le storie scritte e le esperienze sempre diverse che se ne hanno leggendole.

E questa sera, alle ore 21.30  è proprio con  un appuntamento dedicato a “La Sicilia di Dante” moderato da  Paolo Pizzimento e impreziosito dalle letture a cura di Giovanna Manetto che s’inaugura la II edizione di Sicilia Mater.

Nel canto VIII del Purgatorio la Sicilia appare in modo così sublime da far immaginare un viaggio del Poeta nell’isola: “E la bella Trinacria, che caliga / tra Pachino e Peloro, sopra ‘l golfo / che riceve da Euro maggior briga, / non per Tifeo ma per nascente solfo, / attesi avrebbe li suoi regi ancora, / nati per me di Carlo e di Ridolfo, / se mala segnoria, che sempre accora / li popoli suggetti, non avesse / mosso Palermo a gridar: ‘Mora, mora!’”.

La maestosità dell’Etna arriva nel canto di Capaneo, il XIV dell’Inferno, indicato come casa dei ciclopi che stanno “in Mongibello a la focina negra” ; e nel canto XIX del Paradiso,: “Vedrassi l’avarizia e la viltate / di quei che guarda l’isola del foco, / ove Anchise finì la lunga etate”.

E ancora Scilla e Cariddi, potenze contrapposte in eterno conflitto, evocando secoli di miti e leggende, nel canto VII dell’Inferno: “Come fa l’onda là sovra Cariddi, / che si frange con quella in cui s’intoppa”.

Siracusa entra nella Commedia nel racconto della tirannide di Dioniso, nel canto XII dell’Inferno: “Quivi si piangon li spietati danni; / […] e Dïonisio fero”; e Agrigento, con riferimento alla tradizione filosofica siciliana, è rappresentata da Empedocle nel canto IV dell’Inferno: “sentisse amor, per lo qual è chi creda / più volte il mondo in caòsso converso”.

Ventidue eventi sul web a partire dal 23 aprile e fino al 30 giugno 2021 per la rubrica culturale siciliana dedicata a presentazioni di autori, libri e biografie ispirate anzitutto alla declinazione del femminile partendo dal mito di Demetra e Kore fino alle complesse dinamiche della contemporaneità. Con particolare attenzione alla domanda quasimodiana sulla “permanenza della poesia” nel nostro tempo e a storie sommerse, a vite dimenticate, a esistenze esemplari rimosse.

Seguirà domenica 25 aprile alle  ore 11.00  uno Speciale  dal titolo “Un anno di Sicilia Mater” Sicilia Mater è una rubrica culturale dedicata a presentazioni di autori, libri e biografie ispirate anzitutto alla declinazione del femminile partendo dal mito di Demetra e Kore fino alle complesse dinamiche della contemporaneità.

Con particolare attenzione alla domanda quasimodiana sulla “permanenza della poesia” nel nostro tempo e a storie sommerse, a vite dimenticate, a esistenze esemplari rimosse.

È cresciuta col tentativo di raccontare questi Universi umani con un  riferimento fondante ai concetti di Memoria/Amore e nelle forme dell’impegno culturale e civile. Particolare attenzione è stata rivolta ai temi della Giustizia e al mondo del carcere. Una sezione specifica è dedicata a “Ritratti di Giusti”.

E infine il programma letterario di SiciliaMater per il mese di aprile  si chiude il 30,alle  ore 21,30  con la presentazione/lettura del volume “L’ultimo Uomo” di Mary Shelley  – Nuova traduzione a cura di Lucia Cambria – Arbor Sapientiae Editore Ventunesimo secolo: il destino dell’umanità è segnato e la sua fine ormai prossima a causa della peste. Che sia una tragica condanna senza possibilità d’appello? Romanzo apocalittico, pubblicato per la prima volta nel 1826, “L’ultimo uomo” di Mary Shelley è considerato uno dei suoi più importanti romanzi, antesignano del genere fantascientifico. Opera straordinariamente moderna, è un testo sovversivo che mette in scena la fine della civiltà che su quei presupposti si era fondata: l’idea di famiglia, di Stato e di religione. Una narrativa gotica che non si limita a esprimere i fantasmi del rimosso e la paura che li accompagna, ma che dà corpo a tali fantasmi trasformandoli in figure realistiche seppur metaforiche in grado di agire sulla realtà con conseguenze tangibili e spesso catastrofiche.

Sicilia Mater, nata in aprile 2020 durante il primo lockdown, ha registrato oltre 60 contributi in campo culturale, ed è cresciuta col tentativo di raccontare queste galassie umane con un  riferimento fondante ai concetti di Memoria/Amore e nelle forme dell’impegno culturale e civile. Particolare attenzione è stata rivolta ai temi della Giustizia e al mondo del carcere. Il format culturale Sicilia Mater è curato da Giusy La Spada e Salvo Presti. Il Maggio dei Libri 2021 di Sicilia Mater è in collaborazione con il DAMS dell’Università degli studi di Messina e l’Associazione “Cultura in Azione Onlus”.

 

RISPONDI

Scrivi il tuo commento
Inserisci il tuo nome