Inaugurata al Museo Epicentro l’installazione dal titolo La voce del Silenzio

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Ancora una serata di grande emozione al Museo Epicentro dove ieri, 4 ottobre, in occasione della 21° Giornata del contemporaneo AMACI, è stata inaugurata la nuova installazione dell’artista Nino Abbate dal titolo “La voce del Silenzio”.

Il pubblico è stato colto da una profonda emozione per il tema trattato e per la visione ottica e video dell’istallazione, dedicata ai bambini uccisi nella striscia di Gaza, realizzata con le doghe di una vecchia botte di vino con sopra, riportanti i nomi dei bambini uccisi in guerra a Gaza.

Un intervento che ricorda molto le opere di “Arte povera” realizzate proprio con materiale di scarto. Nell’occasione è stato proiettato un video realizzato da Gianluca Abbate con le immagini della guerra nella striscia di Gaza, con i bambini affamati e feriti in cerca di cibo negli edifici distrutti con le bombe. Un’installazione per far riflettere sul ruolo dell’arte contemporanea e i suoi rapporti con la realtà, un momento di riflessione sul mondo attuale.

Nel catalogo dell’evento, con testo introduttivo di Andrea Cristelli, che ha saputo cogliere il significato dell’opera che ha spiegato nei minimi dettagli e dell’importanza storica contemporanea; che ha seguito l’intervento di Nino Abbate che ha spiegato la genesi dell’istallazione.

Notevoli in catalogo anche i contributi pubblicati: scritti, poesie, fotografie di personaggi della cultura da Antonio Franco Cassata, fondatore del museo etnoantropologico “Nello Cassata”, il poeta Bartolo Cattafi, con la poesia “Riparo”, la scrittrice e saggista Patrizia Zangla, con il suo testo “Esortazione alla lettura. Io leggo”, il fotografo Angelo Gianluca Abbate con il suo video su Gaza, l’Architetto Marcello Crinò, con i suoi Xerocollage sulla guerra, l’artista e poetessa Salva Mostaccio con la sua poesia, “Scarpette bucate” e l’artista Australiana Virginia Rayn con la sua mattonella d’arte che da sempre si occupa dei problemi sociali nelle sue opere Un evento di grade significato culturale e artistico che sicuramente nel tempo sarà una traccia indelebile e testimonianza storica di questi avvicendamenti catastrofici della società contemporanea.

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